Ancora una volta sulla scuola dell’infanzia di Canonica dobbiamo smentire la versione dei fatti presentata dai gruppi di minoranza presenti in Consiglio comunale, a partire da fattori piuttosto evidenti a chiunque.
Innanzitutto non corrisponde al vero che il cantiere si trovi in uno stato di abbandono e privo delle dovute protezioni. Il cantiere è protetto da una nuova recinzione di proprietà del Comune installata lo scorso mese di giugno quando l’impresa DDL ha ritirato la propria recinzione. Sono inoltre stati eseguiti alcuni sfalci dell’erba e nelle prossime settimane ne verranno eseguiti altri.
Ma ciò che più stupisce della versione sottoscritta da Domenico Samorani come primo firmatario della mozione indirizzata al Consiglio comunale è l’affermazione che il progetto sia viziato da gravi irregolarità e non risponda alle normative europee. Quali siano i vizi e le irregolarità non è infatti dato sapere e nemmeno sulla base di quale perizia tecnica si basi la tesi sostenuta dai partiti di minoranza.
Il progetto esecutivo oggetto di appalto (non soggetto alle normative europee) ha ottenuto tutte le autorizzazioni previste dalla legge a partire da quella dell’ex Genio Civile, mentre il collaudatore tecnico-amministrativo e il collaudatore statico hanno attestato la conformità delle procedure seguite alla normativa tecnica di settore e alle norme sui lavori pubblici. Infine, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si è espresso a favore delle scelte progettuali dell’architetto Contavalli, progettista dell’opera, relativamente al cordolo ventilato oggetto di contestazione da parte dell’impresa DDL srl. Cordolo rispetto al quale – ribadiamo una volta di più – sono state eseguite altre prove disposte dal direttore dei lavori che certificano ulteriormente l’idoneità del prodotto. Tali prove, nonostante fossero state disposte dal direttore dei lavori a carico della DDL, a scanso di strumentalizzazioni sono state eseguite e pagate dall’Amministrazione comunale, dal momento che l’impresa non ha inteso eseguirle.
Ricordiamo ancora una volta che l’Amministrazione comunale ha deciso di risolvere il contratto con la DDL per consistenti ritardi nell’esecuzione dei lavori, e che l’impresa stessa è risultata soccombente rispetto alla richiesta di accertamento tecnico-preventivo presentata al Tribunale di Rimini. Rigettando il ricorso, il giudice ha infatti confermato la legittimità dell’azione amministrativa del Comune.
Azione amministrativa del Comune che è proseguita anche durante il lockdown, nel corso del quale – come prevedono le normative – sono state interpellate le restanti imprese che hanno partecipato alla gara d’appalto per richiedere la loro disponibilità a terminare i lavori. Nel frattempo l’Amministrazione comunale ha riscosso parte della fidejussione prestata a garanzia dalla DDL: una somma di circa 70.000 euro, parte dell’anticipazione del 20 per cento sull’importo di contratto come previsto dalle normative, per lavori non eseguiti dalla DDL stessa.
Poiché nessuna delle imprese interpellate ha accettato di completare i lavori subentrando alla DDL alle condizioni stabilite a seguito dell’esito della gara d’appalto, così come previsto dalle normative di settore l’Amministrazione comunale – facendo riferimento alle nuove norme in materia di semplificazione che prevedono specifiche procedure per completare opere oggetto di contenzioso, favorendo l’affidamento dei lavori per l’ultimazione delle stesse alle società in house – è intenzionata ad avvalersi dell’attività della società in house Anthea srl, di cui l’Amministrazione comunale fa parte, per completare la scuola di Canonica.
In questo senso la Giunta sottoporrà al Consiglio comunale un atto di indirizzo per avvalersi della società in house per completare i lavori sulla base del progetto approvato, che viene pertanto confermato. La scelta di avvalersi della società in house è anche motivata dal fatto che la stessa può vantare una notevole esperienza nel campo dell’edilizia scolastica. Tale procedura risulta inoltre quella che richiede minor tempo per far ripartire i lavori, rispetto a qualsiasi altra scelta: indubbiamente imparagonabile, quindi, rispetto alla proposta dei partiti di minoranza che propongono un nuovo progetto e una nuova gara d’appalto.
Infine, nello smentire l’affermazione che l’Amministrazione comunale intenda rivedere il progetto della scuola in base alle norme anti-Covid (non esiste nessuna dichiarazione dell’Amministrazione comunale in tal senso, senza per questo escludere eventuali adattamenti di modesta entità), continua a sorprendere – come ogni volta – il tentativo di Domenico Samorani e dei consiglieri che hanno firmato la mozione “per annullare il progetto della scuola di Canonica” di rovesciare la realtà dei fatti, non tenendo conto di atti, norme, perizie tecniche giurate, decisioni di tribunali. Venendo a meno, dunque, al compito fondamentale di ogni consigliere comunale: documentarsi e studiarsi progetti e procedure amministrative nell’esclusivo interesse della città.