Il sindaco Parma: “Una scommessa per il futuro della città”. L’assessore Sacchetti: “Riqualifichiamo spazi abbandonati puntando sulla sostenibilità degli interventi e sui valori che contraddistinguono Santarcangelo”
Oltre 80 persone ieri pomeriggio (giovedì 12 maggio) hanno gremito la sala conferenze della biblioteca Baldini per assistere alla prima presentazione pubblica del Piano operativo comunale 1. Nel suo intervento di apertura, il sindaco Alice Parma ha parlato dell’avvio di una nuova e importante fase progettuale, che completa la dotazione degli strumenti urbanistici: “Sono pochi i Comuni intorno a noi che hanno approvato tutti gli strumenti urbanistici previsti dalla legge regionale. Santarcangelo, dopo il Psc e il nuovo Rue, si appresta ora ad adottare il primo vero Poc, che assicurerà alla città interventi pubblici per oltre sette milioni di euro, spazi verdi e aree per ampliare le scuole. Si tratta di una scommessa per il futuro della città che vede insieme la pubblica amministrazione e i privati per i prossimi 5/10 anni: dopo aver investito ingenti risorse per restaurare e riqualificare il centro storico, che sappiamo capace di attrarre visitatori e turisti, oggi puntiamo sulla rigenerazione di edifici e spazi costruiti negli ultimi due/tre decenni, che vanno rimessi a nuovo per rendere più moderna e vivibile la città. Le previsioni riguardano dunque ex fabbriche, mobilifici, falegnamerie per le quali è prevista una nuova destinazione per piccoli insediamenti residenziali e strutture alimentari di vicinato non in concorrenza con le attività esistenti, ma complementari ad esse. Questo ragionamento vale ancora di più per le frazioni, alle quali vanno assicurati servizi sia in termini di sale e spazi pubblici che in termini di negozi di vicinato, che non hanno nulla a che vedere con i centri commerciali o le gallerie. Adesso ci aspettiamo da parte dei privati progetti di qualità, perché riteniamo che gli interventi che stiamo mettendo un campo debbano essere all’altezza delle aspettative e della qualità della vita di Santarcangelo”.
Nel ripercorrere le diverse tappe che hanno portato alla redazione del Poc a partire dalle linee guida fornite dalla Giunta comunale ai progettisti incaricati e ai privati, l’assessore alla Pianificazione territoriale Filippo Sacchetti ha messo in evidenza la grande risposta ottenuta dal bando pubblico, con il quale l’Amministrazione comunale ha invitato la città ad avanzare proposte. “Non ci aspettavamo un così alto numero di progetti – ha affermato Sacchetti – soprattutto in un momento così difficile dal punto di vista economico. Ma crediamo che puntare ancora una volta su quei valori che hanno contraddistinto Santarcangelo nel tempo sia stata la scelta giusta: valorizzare ciò che esiste riqualificando le aree abbandonate, rigenerare gli spazi non più funzionali scommettendo sulla sostenibilità degli interventi e sulla tenuta del tessuto sociale, sul commercio e sull’agricoltura. Con questo Poc permettiamo a quelle aziende che si trovano nella necessità di ampliare le loro attività di farlo senza essere costrette a delocalizzare la produzione, ammoderniamo la rete commerciale con strutture alimentare di piccole o medie dimensioni – 800 o 1.500 metri quadrati – perché oggi la nostra rete distributiva è talmente sottodimensionata che molti santarcangiolesi utilizzano le strutture presenti nei Comuni confinanti. Con questo Poc, infine, prevediamo una risposta alla domanda residenziale soprattutto per quanto riguarda l’edilizia residenziale sociale, che non significa case popolari ma abitazioni di qualità a prezzi più contenuti perché non gravati dal costo dei terreni. Si tratta di una risposta misurata, tanto che il nuovo costruito riferito a residenze, commerciale e produttivo ammonta a meno del 10 per cento rispetto alle previsioni contenute nel Piano strutturale comunale. È dunque evidente che non ci troviamo in nessun caso di fronte a una colata di cemento come qualcuno vuole far credere”.
Sul tema del dimensionamento residenziale del Poc è poi intervenuto l’architetto Edoardo Preger, il progettista incaricato alla redazione del Piano. “Nel centro storico gli interventi di carattere residenziale riguardano edifici che richiedono una consistente riqualificazione come Palazzo Gallavotti, Unicredit e falegnameria Moroni. Altri insediamenti sono previsti nelle zone di completamento di via Piadina e nelle ex Corderie, mentre nelle frazioni ad essere interessate sono San Vito e San Martino dei Mulini. Queste previsioni, in parte destinate a social housing e autocostruzione, permetteranno di calmierare i prezzi oggi piuttosto alti delle abitazioni con conseguente migrazione delle giovani coppie santarcangiolesi verso altri comuni della Valmarecchia”. L’architetto Preger ha quindi spiegato che con il POC1 si esaurisce il ciclo del Psc con un utilizzo delle aree di trasformazione (residenziale/produttivo) pari al solo 21 per cento rispetto alle previsioni iniziali. Ammonta invece al 49 per cento la percentuale di rigenerazione urbana nei tredici ambiti presi in considerazione dal POC1: in sostanza circa la metà degli interventi previsti nel Piano va a riqualificare edificazioni già esistenti. Infine l’architetto Preger ha evidenziato il ritorno per la parte pubblica: grazie alle previsioni del Poc, ammonta a 7,2 milioni il contributo di sostenibilità da parte dei privati (fra cui sette rotatorie e quasi tre chilometri di piste ciclabili), a cui si aggiungono le opere di urbanizzazione diretta e le aree cedute gratuitamente al Comune per realizzare spazi verdi e ampliare le strutture scolastiche.